Giovedi 3 luglio sono stati assegnati dall'Associazione Stampa Estera in Italia i Globi D'Oro 2008. Il miglior film è stato “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì, che conquista anche la miglior interpretazione femminile (Sabrina Ferilli), mentre, un po’ a sorpresa, uno dei film meno apprezzati dalla critica a Venezia, “Nessuna qualità agli eroi”, ha ottenuto la miglior regia. Ennesimo premio poi per Andrea Molaioli, il cui “La ragazza del lago” è il miglior lavoro d’esordio e ha la miglior sceneggiatura. Altro successo perpetuato è il raffinato “Hotel Meina” di Carlo Lizzani, esperto regista cui fa invece eco una giovane promessa, il “regista rivelazione” Gian Paolo Cugno (“Salvatore-Questa è la vita”).
Il miglior attore per la stampa estera è Lando Buzzanca ne “I Viceré” di Roberto Faenza, che conquista anche miglior fotografia (Maurizio Calvesi); le attrici rivelazione sono Antonia Liskova per “Riparo” di Marco Simon Puccioni e Kasia Smutniak per “Nelle tue mani” di Peter del Monte. Un premio speciale è stato assegnato ad Alessandro Gassman per “Caos calmo” di Antonello Grimaldi, mentre i migliori attori esordienti sono il Francesco Falchetto per “Sonetàula” di Salvatore Mereu (anche Gran Premio Stampa Estera e miglior produzione), e Nathalie Rapti Gomez per “Ultimi della classe” di Luca Biglione. “Uno scippo" di Alfonso Postiglione è il miglior cortometraggio, mentre il documentario preferito è “La Santa” di Ruben H.Oliva e Enrico Fierro. Il premio alla miglior distribuzione va, a ragione, alla Teodora Film, responsabile della circolazione del premiatissimo “Irina Palm” di Sam Garbarski (inoltre miglior film europeo) e di “Nelle tue mani” di Peter del Monte. Miglior attrice europea Maria De Medeiros e a Liliana Cavani e Giuliano Gemma i premi alla carriera.
Paolo Virzì, visto il trionfo, concede ai cronisti anche qualche anticipazione sul nuovo progetto, già in lavorazione: "Lo sto cominciando a scrivere - ha spiegato - riguarda questioni intime della mia vita, e sarà ambientato in anni diversi. Ma ancora non posso dire molto a proposito, perché domani potrebbe cambiare tutto". Il regista ha aggiunto che cercherà di metterci il meno tempo possibile a tornare sul set "anche con l'aiuto del mio gruppo di lavoro che è molto affiatato e del momento stimolante che il cinema italiano sta vivendo. Mi inorgoglisce far parte di questa stagione”.
Sabrina Ferilli racconta: "Io e Virzì ormai siamo come Stanlio e Ollio, una coppia che funziona, in questo cinema che va così bene. Per questo, forse, ce lo sottraggono, perché in questo Paese di cose che vanno bene non ce ne sono molte".
Uno dei temi più affrontati, in ambito cinematografico e culturale in genere, è stata la sentita esigenza di un’Europa “più multietnica”. "Questo premio mi inorgoglisce – dice invece Alessandro Gassman, vincitore del premio speciale – ed è forse quello che mi appartiene di più, venendo dalla stampa estera. È difficile allinearmi a una società che in questo momento fatica ad accettare l'inevitabile commistione di più culture. Io che sono bastardo dalla nascita - ha detto l'attore accennando alla diversa origine dei suoi genitori - ho sempre considerato gli altri, chi non è come me, migliore di me. Dedico questo premio a chi sta ancora cercando un lavoro, una casa o una collocazione sociale".
Sullo stesso tenore anche il discorso di Maria De Medeiros, premiata come migliore attrice europea: "Volevo salutare l'Europa degli stranieri, dei rom, dei grandi viaggiatori - ha detto - ringraziando anche tutti i registi italiani con cui ho lavorato".
Il discorso dei premi alla carriera è di altro genere. Scherza Liliana Cavani: "Non so bene che carriera sia la mia, ma mi auguro di avere un futuro. Dedico questo premio al cinema italiano rinascente" e "ai cantautori che hanno saputo dialogare con tutti aprendo steccati e parlando anche di cinema come industria quale è, perché ci connette con tutto il mondo e occupa molte persone". Per la regista di 'La pelle' "I Centoautori l'hanno capito e mi auguro che per il nostro cinema arrivino soluzioni importanti".
Lo sceneggiatore Sandro Petraglia, premiato per “La ragazza del lago” ha detto alla stampa estera: "Ci piacerebbe vedervi scrivere non solo che cerchiamo di fare dei buoni film ma che cerchiamo di farli nonostante tutto".
Lando Buzzanca, infine, che non era presente, ha mandato il figlio Massimiliano a scherzare, in sua vece: “Mio padre manda un grazie a Toni Servillo, che finalmente quest'anno gli ha fatto vincere un premio".
Sembra proprio che quella appena trascorsa si possa definire, con una punta di orgoglio, una delle più felici stagioni di questo nostro ultimo cinema. Conquistando due premi importanti a Cannes 61 l’Italia ha dimostrato di poter essere competitiva a livello internazionale, sfida che, alla vigilia della Mostra del Cinema di Venezia ’65, ci si promette di rinnovare. Intanto a premiare i nostri cineasti ora è la stampa estera, tutto sommato un indicatore piuttosto fedele proprio perché si occupa di dare un occhio critico esterno, verso la definizione di un’internazionalità costantemente ricercata.
Fonte: www.fondazioneitaliani.it
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